Con grande piacere sono stata nominata per questo premio.
Vi trascrivo le regole da seguire e poi vi lascio alla lettura.
1) Scrivere un post sul Liebster Award, comprese le regole, non dimenticando di inserire il logo del premio.
2) Ringraziare chi ti ha nominata.
3) Rispondere alle 11 domande scelte per voi
4) Nominare a tua volta altri blogger che apprezzi e porre loro 11 domande
5) Informare i blogger di questo premio
1. Qual è la lezione più importante che hai imparato grazie ai tuoi viaggi?
Dopo molto tempo e con non poca fatica ho smesso (o almeno ci provo) di ostinarmi a cercare qualcosa di familiare a tutti i costi nel luogo che sto visitando. Presente “questo scorcio somiglia a…”, “questo bar mi ricorda quella volta che…”? Ecco, ora si smette!
Il mio viaggio sta prendendo sempre più consapevolezza e, proprio per questa mindfulness, è da godersi qui e ora. E’ impressionante accorgersi di quanto lo spostarsi, il vivere una strada diventi più intenso.
2. Hai mai provato a cucinare un piatto straniero che hai assaggiato all’estero?
E’ proprio il principo del mio grido di battaglia sivassivà. Credo che più che il desiderio del rivivere una sensazione già vissuta sia la voglia di prolungare una percezione provata in viaggio, portarsela a casa, in qualche modo.
3. Ti è mai capitato di associare una città che hai visitato a una particolare canzone? Una visitata no…bella domanda! C’è un’esperienza però che è in coda nella lista delle cose da fare nella vita ed è “ascoltare un pezzo di Cole Porter al Central Park di New York”. Sono fisse strane, posso capirlo!
4. Qual è l’esperienza più bizzarra che ti sia mai capitata durante un viaggio?
Un ricordo lontano nel tempo, ma relativamente vicino nello spazio. Piccola pensione in Valle Isarco, a conduzione che più familiare non si può. Dopo praticamente una settimana di colazioni a pane, burro e miele, un bel giorno a tavola non c’è traccia di quest’ultimo. Chiediamo alla nonnina (che in Italiano sapeva dire solo “manciare ore sette mezzza) di averne un po’, nel caso non fosse terminato. Lei ci guarda, nessuna espressione in volto e impassibile ci risponde “noi mai avuto miele”. Ancora in famiglia si racconta con grandi risate questa avventura. Chissà che cosa avrà capito!
5. C’è un film che risveglia il tuo desiderio di partire? Ce lo racconti?
Tutti i Woody Allen di sempre. Sì, perché quel genio di uomo, con il suo raccontare instancabile, mi regala una visione sul mondo carica di poesia, da scrittore frenetico quale è. Quindi mi fa venire una voglia matta di viaggiare e di scrivere allo tempo e credo non ci sia niente di più meraviglioso. Dio quanto vorrei sedermi su quella panchina di Manhattan e stare lì a ore! Per non parlare di quanto farei volentieri un bel giro su quell’Alfa Romeo rossa guidata da Colin Firth su e giù per la Costa Azzurra in Magic in the Moonlight!
6. Prima di ritornare da un viaggio, compri cartoline o souvenirs da riportare con te a casa o da donare alle persone a te care?
Partire con la valigia vuota per poterla riempire di cibo vale?
7. Qual è il tuo posto preferito nella tua città o nei dintorni?
Grazie Fabiana per questa domanda. Percepisco alla grande l’amore che hai per la tua terra.
Volterra è la mia città ideale e ve ne ho già parlato ampiamente. Amo di lei il fatto che il mondo passi da qui e che io possa vedermelo scorrere accanto (anzi sguazzarci dentro) tutti i giorni. Il mio posto preferito, quindi? La piazza principale, la piazza dei Priori. D’estate, possibilmente. Strapiena di turisti, grazie.
8. Hai un articolo preferito tra quelli scritti finora sul tuo blog? Raccontacelo, spiega il motivo della tua preferenza e aggiungi il link relativo.
L’arrivo a El Toboso. Ogni volta che lo rileggo sento ancora l’afa asfissiante di quelle strade e percepisco l’anelato (e poi disilluso) sollievo del tramonto tra i mulini a vento. Di questo villaggio che regge tenace nel mezzo del nulla ancora non mi capacito. Sembra caduto lì da chissà dove. Se ne sta lì, con forza, nel cuore del niente.
9. La tua citazione di viaggio preferita?
“La vita è ciò che facciamo di essa. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo” (Fernando Pessoa)
10. Cosa significa per te viaggiare?
Questa domanda è scorretta. E’ come chiedere a uno scrittore “perché scrivi?”
Io rispondo con le parole che mi sono nate dopo la lettura de Il richiamo della strada.
L’ebbrezza del mettersi in cammino è un modo di vivere costante, non un avvenimento che si ripete, ma un sentimento che ci accompagna, convive con noi e si manifesta nel quotidiano, a ogni progetto che intraprendiamo, per tutte le volte che ci stupiamo di fronte al Nuovo. Il rituale del viaggio è un’arte che pochi si decidono a vivere in modo pieno, per non correre il rischio che comporta ogni scelta di folgoranti emozioni, ma la meraviglia, per chi riesce a raggiungerla e a concedersela, sta nel comprendere finalmente che partire è ogni secondo cercare quell’euforia data dalla scoperta, quel coraggioso esporsi che affrontiamo per farci trafiggere dal Bello.
11. Quale museo ti ha affascinato maggiormente?
Tralasciando il cuore che mi si è fermato al Museo d’Orsay, vado anche stavolta a ripescare un ricordo relativamente lontano. Lo faccio anche con tanto amaro in bocca e, soprattutto, tanta rabbia. Sì, perché una di quelle occasioni in cui da bambina sgrani gli occhi per lo stupore è stata per me La Città della Scienza di Napoli. Complice sarà stato il fatto che ero frastornata dalla città là fuori, dai suoni, dal caldo, ma quella giornata lì dentro, al fresco e con così tanto da scoprire, mi fece sentire pienamente felice. Ciò che ho respirato penso si chiami libertà: non c’erano strade da attraversare per mano, né si vietava di immortalare i ricordi con delle fotografie. Lì l’imperativo era toccare, provare, vivere. Ogni esperimento era costruito per essere verificato e bambini e grandi si scoprivano curiosi insieme. Le risate che ho fatto lì dentro le conservo con grande cura e aspetto speranzosa di vedere quel luogo presto di nuovo pronto e più agguerrito di prima per regalare a tutti questa libertà.
Mi perdonerete se le mie nomine per i Liebster Award trascurano un po’ tutte le regole del numero di follower e cifre minime varie. Le mie scelte sono tutte dettate dal cuore e ho cercato anche di motivarle. Ecco quindi, secondo me, i meritevoli del premio:
I rintronauti, perché sono in qualche modo i miei vicini di casa. Mi garbate proprio! 😉
La Golondrina, ché, anche se non scrive di viaggi (non sempre, almeno), è così che l’ho scoperta. Benedetto sia quel giorno: sei forte!
Photographer of dreams, perché mi fa sognare sulla mia Barcellona. Vederla per quelle strade mi lascia tranquilla, perché sento che la città è in buone mani. Grazie!
TravelmoodItaly, mia prima vera musa ispiratrice. E’ stato il blog della svolta, quello che mi ha fatto dire “devo farlo!”
Turisti per sbaglio, perché hanno un modo di porsi senza fronzoli. Sono originali, schietti e buffi. Un abbraccio a Frodo!
Un grazie super va a Viaggi di una Conchiglia, che, con questo premio, mi ha permesso di scrivere un (bel) po’. Anche io avrei scelto te.
Ecco le 11 domande per voi: tadàn! 😀 Sono le stesse a cui ho risposto io! Non ho voluto cambiarle, le trovo perfette così.